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21 Novembre 2022Pet Economy: non solo Assicurazioni ma anche Investimenti
La pandemia ha stravolto e modificato molte abitudini: dal lavoro ai rapporti sociali sono numerosi i cambiamenti a cui ci stiamo ancora abituando. Uno degli effetti del periodo di lockdown è l’espansione sempre più accentuata del mercato dei prodotti e dei servizi legati al mondo degli animali da compagnia. Risultato questo non solo del maggior tempo passato con i nostri amici animali, ma di un mega-trend che era già in corso e al quale la pandemia “ha dato una mano”. Già prima del Covid infatti, il settore registrava un aumento costante anno dopo anno.
Il mondo pet diventa quindi non solo un settore in cui poter stipulare una polizza assicurativa per mettere al sicuro il proprio amico domestico, ma anche un tema d’investimento particolarmente interessante ed empatico. Dal punto di vista dell’investimento, la pet economy risulta interessante per 2 motivi: il potenziale di crescita e la sua natura a prova di recessione.
Il mercato della Pet Economy
Sia l’investimento tematico nella pet economy che l’assicurare il proprio animale domestico, sono considerati attrattivi per molti proprietari di animali domestici e per gli amanti degli animali in generale. Consente infatti:
- Di investire in un tema empatico, in aziende che contribuiscono al progresso della salute e del benessere dei nostri amici animali
- Di assicurare il proprio animale per garantirgli le migliori cure e proteggere il proprio patrimonio da eventuali rischi
Il mega-trend della pet economy risulta dunque un settore attraente per il prossimo futuro, un valido modo per diversificare il proprio portafoglio e che porterà sicuramente nuove polizze e nuovi investimenti.
Un giro d’affari in continua crescita
Si stima che in Italia ci siano oltre 62 milioni di animali da compagnia, quasi 1 per ogni italiano. Di questi, circa 13 milioni e mezzo sono i cani e gatti regolarmente registrati e risultanti nella Banca dati dell’Anagrafe Animali d’Affezione.
La pandemia ha spinto le persone a cercare un animale da compagnia, ma, complice anche il più tempo trascorso a casa, ha favorito un occhio di riguardo ulteriore per chi già ne possedeva uno, facendo registrare un aumento del giro d’affari per i prodotti pet. Per il solo pet food (cibo per animali), dal Giugno 2020 al Giugno 2021 gli italiani hanno speso 2 miliardi e mezzo di Euro, con un incremento del +6,4% rispetto all’anno precedente.
Gli animali da compagnia sono stati “riscoperti” come un antidoto a solitudine e stress, a prescindere dalla crisi economica e dalla pandemia, così come evidenziato nell’annuale Rapporto Assalco (Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia).
Gli animali domestici sono membri della famiglia
Mantenere un animale domestico, come un cane o un gatto, ha un certo costo, dal cibo alle spese veterinarie, ma i padroni affrontano queste spese di buon grado: dopo tutto, un animale domestico diventa a tutti gli effetti un componente della famiglia, se non un compagno di vita. Quando si tratta del proprio animale domestico, la spesa in denaro non è considerata un problema.
Secondo l’Eurispes, un ente privato che opera nel campo della ricerca politica, economica e sociale, il 63,4% di chi ha almeno un animale domestico spende da 31 a 100 Euro al mese; di questi nell’arco di un mese:
- Il 33% spende in media da 31 a 50 Euro
- Il 30,4% spende da 51 a 100 Euro
- Solo il 21,6% spende meno di 30 Euro
- Nel 10,5% dei casi il budget dedicato agli animali va da 101 a 200 Euro
- Nel 2,7% da 201 a 300 Euro
- L’1,8% spende oltre 300 Euro
Ma non è solo questione di spesa, è anche questione di trend e abitudini che stanno cambiando, sia per ragioni demografiche e generazionali, sia a causa dei mercati emergenti:
- In Cina il mercato degli animali domestici segnala una crescita del +27%
- La digitalizzazione permette ai possessori di animali domestici di comprare prodotti in maniera più semplice e più mirata
- Quasi la metà dei Millennials dichiarano di non badare a spese per i loro amici domestici
Sempre secondo Eurispes invece:
- Il 23,8% dei padroni di un animale da compagnia lo fa visitare almeno una volta l’anno dal veterinario
- Oltre il 23% va almeno due volte all’anno
- Ben oltre il 38% va più di due volte all’anno
Polizza Animali da Compagnia
Come componenti acquisiti della famiglia, non è raro che gli animali domestici vengano protetti attraverso polizze assicurative ad hoc. Dal periodo post pandemia si è assistito ad un boom delle assicurazioni per cani e gatti, che possono prevedere:
- Assicurazione sulle spese veterinarie come interventi chirurgici o infortuni
- Corso di Rieducazione per le spese di cani iscritti al registro dei cani a rischio aggressività
- Assicurazione per danni a terzi causati dall’animale
- Sistema di geo-localizzazione per la sicurezza del proprio amico a 4 zampe
- Tutela legale in caso di controversie sulla proprietà e custodia
Un Investimento per diversificare il Portafoglio
Come detto all’inizio però, gli animali da compagnia non sono solo oggetto di polizze assicurative da parte dei propri padroni, ma sono anche un’opportunità di investire in un business con interessanti obiettivi di rendimento poiché sta diventando un fenomeno sociale. In particolar modo chi possiede già un animale da compagnia è più propenso a investire e sostenere la filiera di prodotti e servizi, ma anche chi non possiede un animale domestico può considerare questo settore un terreno d’investimento interessante. Non solo la pet economy è un settore in forte ascesa in USA ed Europa, ma anche in mercati dalle grandissime potenzialità come quello cinese.
Diventando un fenomeno sociale, il mercato pet economy si sta delineando come un mercato a prova di recessione: oltre alla componente emotiva, la spesa per l’animale da compagnia è diventata parte integrante del bilancio familiare, indipendentemente dalla situazione economica. La domanda di prodotti e servizi sempre più mirati e qualitativamente alti spinge le aziende di pet food a sviluppare e mettere in commercio un’ampia gamma di prodotti che hanno poco da invidiare a quelli per le persone, come ad esempio alimenti dietetici o dispositivi per monitorare la salute.